Network Marketing e Tasse: come funziona e vantaggi

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Il Network marketing, o anche Multilevel marketing, è un sistema di distribuzione e vendita che molte aziende, operanti nei settori più disparati, scelgono per pubblicizzare e promuovere i propri prodotti e servizi.

Questa realtà è in forte espansione ed è spesso utilizzata da molte persone per crearsi un reddito aggiuntivo, mentre per altre diventa un vero e proprio lavoro.

Come abbiamo detto, il network marketing è un sistema di vendita diretta. La redditività del business può essere condizionata da diverse varianti: per questo motivo è fondamentale scegliere un’azienda affidabile, con obiettivi e soglie di bonus trasparenti.

La vendita si effettua mediante due canali principali: il primo è contraddistinto proprio dai contatti e dai contratti che il networker riesce a finalizzare in prima persona. Dall’altra parte, chi opera all’interno di questo sistema, con il passare del tempo e sviluppando le proprie competenze riesce a costruire una rete di venditori dai quali guadagna in percentuale.

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Chi fa network marketing
paga le tasse?

Essendo un’attività di vendita, chi fa network marketing paga le tasse nella misura in cui svolge un’attività di tipo occasionale o di tipo professionale.

L’attività occasionale differisce da quella professionale dal punto di vista dei guadagni e degli obblighi fiscali e previdenziali previsti per legge.

In tal senso, se effettui un’attività di network marketing come secondo lavoro, allora non dovrai aprire una partita Iva se non superi i 5.000 mila euro di guadagni netti annuali. In caso contrario, se hai deciso di fare del network marketing la tua professione, allora dovrai aprire una partita Iva. Approfondiamo adesso le due casistiche.

Attività professionale e tassazione

Diciamo subito che l’attività per i procacciatori d’affari è contrassegnata dal codice Ateco 46.19.02. Prima di iniziare l’attività è necessario rivolgersi a un professionista che possa seguire l’iter di apertura. 

Per l’attività professionale non è necessaria l’iscrizione alla Camera di Commercio; tuttavia, per quanto riguarda i temi della disciplina previdenziale, è indispensabile iscriversi alla Gestione Separata INPS.

Per chi effettua l’attività di network marketing non è previsto l’accesso al Regime Forfettario. Pertanto, le voci da riportare in fattura oltre al compenso saranno:

  • l’Iva
  • la ritenuta
  • la quota di ⅓ INPS a carico del venditore

Non è possibile usufruire del Regime Forfettario per le vendite effettuate tramite il MLM, perché è prevista la Legge 173/2005 che fa riferimento alle vendite a domicilio. In tal senso, vuol dire che questa attività ha una sua legge di inquadramento che non prevede il Regime Forfettario.

Tuttavia, il regime fiscale applicato a questo tipo di attività è abbastanza conveniente e non soggetto a IRAP o a studi di settore.

Il networker ha l’obbligo di emettere le fatture di vendita e conservarle con i documenti di acquisto, in caso di spese sostenute. Inoltre, è tenuto al versamento dell’Iva sulle vendite, a disporre le comunicazioni Iva trimestrali e a presentare le dichiarazioni previste.

Per quanto riguarda la disciplina previdenziale, i contributi da versare sono calcolati con aliquota del 25,72% sul reddito imponibile, quest’ultimo pari al 78% dei ricavi lordi.

Attività occasionale e tassazione

Per quanto riguarda l’attività di Network Marketing svolta in modalità occasionale, come abbiamo preannunciato nel paragrafo precedente, ci sono delle soglie economiche che non possono essere oltrepassate, perché richiederebbero poi l’apertura di una partita Iva.

Il limite è fissato a un compenso pari a 5.000 euro netti. Per quanto riguarda le tasse, al compenso lordo si applica una ritenuta di imposta del 23%. Nel dettaglio, questo vuol dire che l’azienda diventa sostituto d’imposta. 

Ai fini della disciplina fiscale, in questo caso, i redditi che provengono dall’attività di Network marketing non si sommano a ulteriori redditi.

Altro fattore da tener presente è che i compensi non risultano soggetti a IRPEF e, nel caso in cui il networker non abbia altri redditi o non sia intestatario di proprietà immobiliari, i proventi dell’attività possono non essere denunciati nella dichiarazione dei redditi.

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Riferimenti normativi (per l’attività di Network Marketing)

L’attività di Network Marketing o di Multilevel Marketing presenta un suo inquadramento normativo. La legge di riferimento è la n.173/2005 che norma la disciplina della vendita diretta a domicilio e che tutela il consumatore e il promoter stesso da quelli che si identificano come schemi piramidali.

Nella legge vengono imposti alcuni divieti tra cui:

  • divieto di imporre un costo di accesso al programma, se non nella forma di un rimborso sul campionario da recuperare sui ricavi percepiti dal promoter, a seguito delle vendite effettuate;
  • non è possibile mettere in atto forme di marketing aggressive e/o truffaldine, basate solo ed esclusivamente sul reclutamento di nuovi soggetti – in questo caso parliamo di uno schema piramidale;
  • sono vietate le attività che si sviluppano sotto forma di “catene di Sant’Antonio” perché si configurano come attività che basano i loro guadagni esclusivamente sul mero reclutamento delle persone, trasferendo all’infinito l’azione del reclutare, a cui si associa anche il pagamento di un corrispettivo;
  • l’azienda non può imporre la frequentazione di corsi di formazione a pagamento oppure l’acquisto di licenze o di altri servizi a supporto dell’attività di vendita.

Qualora si configuri qualcuno di questi illeciti in una proposta di adesione a un network, allora sarebbe bene tenersi alla larga perché potrebbe configurarsi una truffa o un sistema piramidale.

Conviene lavorare nel
network marketing?

Come ogni carriera professionale, anche quella del networker non è esente da difficoltà, ma può anche essere fonte di soddisfazioni e di autorealizzazione. 

Conviene quando si sceglie un’azienda sana e che offre un prodotto o un servizio vincente. Nella fattispecie, se il mercato non è saturo, se non dobbiamo confrontarci con competitor particolarmente accaniti, allora potrebbe essere più semplice riuscire a trovare clienti e reperire contatti.

Conviene nei casi in cui si voglia praticare un secondo lavoro occasionale. Tuttavia, se invece si desidera svolgere questa attività a livello professionale, bisogna avere predisposizione allo studio e all’aggiornamento continuo, come del resto accade in ogni ambito, per poter essere sempre al passo con le novità riguardanti il proprio prodotto e servizio, al fine di essere sempre più performanti.

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