Fotovoltaico per condominio: come funziona e quanto costa?

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Anche gli edifici condominiali possono installare i pannelli fotovoltaici sul tetto, per produrre energia elettrica in modo pulito e sostenibile riducendo le emissioni di gas serra e i costi delle bollette. In questi casi, però, è importante sapere quali sono le regole del fotovoltaico per condominio, ossia come gestire questo tipo di impianto con tutti i vari condomini.

Le nuove normative di legge hanno semplificato l’installazione del fotovoltaico in condominio per uso personale, tuttavia è possibile optare anche per un impianto centralizzato per tutto l’edificio condominiale. Vediamo come funziona il fotovoltaico nei condomini, quando è possibile mettere i pannelli solari sul tetto e quale procedura bisogna seguire.

Come funziona il fotovoltaico condominiale

In merito al fotovoltaico per condomini bisogna sapere innanzitutto che esistono due soluzioni tra cui è possibile scegliere:

  • impianto fotovoltaico condominiale centralizzato;
  • impianto fotovoltaico in condominio ad uso personale.

Un impianto fotovoltaico condominiale condiviso è un sistema centralizzato unico per l’intero stabile, con il quale generare energia elettrica verde per soddisfare il fabbisogno energetico dell’edificio. L’elettricità prodotta, infatti, viene usata per tutte le esigenze energetiche relative alle zone comuni, come l’alimentazione dell’ascensore, delle luci dell’ingresso e il funzionamento dei cancelli.

In questa circostanza non è possibile utilizzare l’energia elettrica prodotta dal fotovoltaico per le singole abitazioni ma solo per le utenze comuni. Prima dell’installazione è necessario discuterne nell’assemblea di condomini. Bisogna infatti ottenere un parere favorevole da parte di almeno la metà dei condomini.

I singoli condomini possono anche decidere di installare il proprio impianto fotovoltaico, sostenendo tutte le spese di installazione dei pannelli fotovoltaici per beneficiare di energia elettrica pulita con cui ridurre il proprio fabbisogno energetico. Si tratta di un’opzione consentita dalle norme di legge, ma è necessario seguire alcuni procedimenti e richiedere in alcuni casi le dovute autorizzazioni.

Il fotovoltaico individuale in condominio

Attraverso la Legge 220/2012, anche conosciuta come Riforma del Condominio, è stata introdotta la possibilità di apportare delle innovazioni con una maggioranza meno elevata rispetto al passato. Tra le innovazioni contemplate dalla normativa ci sono gli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, tra cui il fotovoltaico, di fatto agevolando l’installazione dei pannelli fotovoltaici anche sulle parti comuni.

La prima possibilità è la posa dei moduli fotovoltaici sulle proprietà del singolo condomino, ad esempio installando i pannelli sul balcone. In questo caso è possibile dotarsi di un impianto fotovoltaico senza permessi, infatti basta una semplice comunicazione preventiva al Comune di competenza per l’inizio dei lavori, mentre non è necessaria invece l’approvazione dell’assemblea condominiale.

Se si vuole installare un impianto fotovoltaico in una parte comune del condominio, ad esempio mettendo i pannelli sul tetto condominiale, bisogna invece chiedere il parere dell’assemblea di condominio. In particolare, è necessario informare l’amministratore che a sua volta convocherà l’assemblea. I condomini non possono negare l’opera ma possono controllare la fattibilità e la conformità del progetto, ad esempio intervenendo nella scelta del luogo più adatto in cui installare l’impianto.

Ripartizione del tetto condominiale per fotovoltaico

Poiché tutti gli inquilini hanno diritto a installare il loro impianto fotovoltaico ad uso privato, è necessario rispettare la ripartizione del tetto condominiale per evitare abusi e penalizzare alcuni inquilini. In questo caso non esistono delle norme specifiche definite con accuratezza dal Codice Civile, il quale si limita a sancire che il permesso di utilizzo delle parti comuni deve garantire un uso paritario tra tutti i condomini.

In assenza di criteri matematici per la divisione del tetto condominiale, la ripartizione è di competenza dell’assemblea di condominio, che deve provvedere alla segmentazione del lastrico solare e delle altre superfici condivise con un voto di maggioranza. In genere si utilizzano i millesimi di proprietà delle singole unità immobiliari, applicandoli proporzionalmente al tetto condominiale per suddividerlo in parti uguali.

Il dimensionamento di un impianto fotovoltaico in condominio

Un impianto fotovoltaico per condominio deve essere sempre ben dimensionato, tenendo conto di alcuni aspetti fondamentali come:

  • spazio a disposizione;
  • fabbisogno energetico;
  • costo dell’impianto.

Ad esempio, se lo spazio disponibile non è elevato è possibile ridurre l’ingombro scegliendo dei pannelli fotovoltaici più efficienti, in quanto consentono di ottenere la stessa capacità con un numero inferiore di moduli, a fronte però di costi maggiori per l’acquisto dei pannelli. Per risparmiare è comunque possibile richiedere le agevolazioni fiscali, con la possibilità di usufruire di una detrazione del 50% attraverso il bonus ristrutturazioni, fino ad arrivare al 110% con il Superbonus in particolari casistiche.

Esistono anche le agevolazioni del GSE (Gestore Servizi Energetici), per beneficiare di un corrispettivo economico in caso di impianto fotovoltaico per condominio condiviso, ad esempio con la creazione di una comunità energetica rinnovabile o un gruppo di autoconsumo. Il GSE riconosce un beneficio economico per 20 anni, sotto forma di corrispettivo o tariffa premio per la valorizzazione e l’incentivazione dell’energia elettrica condivisa.

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