Accatastamento impianto fotovoltaico: tutto ciò che devi sapere

Quando si sceglie di installare i pannelli fotovoltaici sul tetto è indispensabile sapere quali sono gli adempimenti burocratici obbligatori. In alcune circostanze questa tecnologia green può aumentare il valore catastale dell’immobile, rendendo necessario l’accatastamento dell’impianto fotovoltaico.

Le norme di legge sono abbastanza chiare in merito, tuttavia è importante conoscere quando è obbligatoria questa procedura e in quali casi invece non è richiesta. Ecco tutto quello che bisogna sapere sull’accatastamento del fotovoltaico nel 2023, per capire come procedere all’installazione del proprio impianto.

Che cos’è l’accatastamento dell’impianto fotovoltaico

L’accatastamento è una dichiarazione effettuata all’Agenzia delle Entrate, con la quale si informa che è stata completata una nuova costruzione o si comunicano delle modifiche di una certa rilevanza su un edificio già accatastato. Il registro dell’immobile serve per definire la rendita catastale, dalla quale dipendono numerosi aspetti, soprattutto di natura fiscale per stabilire gli importi da pagare per le relative imposte.

Il valore catastale di un immobile può essere alterato da alcuni lavori, tra cui l’installazione di un impianto fotovoltaico. Negli ultimi anni molte persone e famiglie hanno scelto di investire in questa green technology, sfruttando l’energia solare per produrre energia elettrica pulita con cui ridurre i costi in bolletta e diminuire le emissioni di gas serra legate al proprio fabbisogno energetico.

In questi casi bisogna innanzitutto inquadrare l’impianto fotovoltaico sotto il profilo catastale e fiscale, utilizzando come riferimento la circolare n. 36/E del 19 dicembre 2013 dell’Agenzia delle Entrate. Nel chiarimento viene specificata la distinzione tra due tipologie di impianti fotovoltaici:

  • impianti progettati per produrre reddito e riconosciuti come entità catastali indipendenti;
  • impianti fotovoltaici installati per l’autoconsumo di energia elettrica e di pertinenza dell’immobile.

Questa differenziazione è essenziale per determinare quando è obbligatorio catastare un impianto fotovoltaico. Tuttavia, bisogna considerare anche altri fattori come a potenza del sistema, il tipo di installazione e il numero di unità immobiliari servite dall’impianto.

accatastamento per fotovoltaico

Quando vige l’obbligo di accatastamento per il fotovoltaico?

Come specificato dalla circolare n. 27/E del 13 giugno 2016 dell’Agenzia delle Entrate, vige l’obbligo di accatastare un impianto fotovoltaico se comporta un aumento del valore catastale del 15% o superiore. In questo caso bisogna comunicare l’installazione all’Agenzia delle Entrate, affinché i tecnici procedano con il ricalcolo della rendita dell’unità immobiliare.

Tuttavia, se l’impianto rispetta determinati requisiti non è necessario l’accatastamento, sia che si tratti di sistemi pertinenti all’edificio esistente sia unità immobiliari autonome:

  • potenza nominale dell’impianto fotovoltaico non superiore a 3 kW per ciascuna unità immobiliare servita dall’impianto stesso (vale per strutture installate su edifici, lastrici solari e aree di pertinenza dell’immobile);
  • potenza nominale complessiva pari o inferiore a tre volte il numero delle unità immobiliari, le cui parti comuni sono servite dall’impianto fotovoltaico (ad esempio, se 5 unità immobiliari utilizzano l’impianto fotovoltaico non deve avere una potenza nominale totale superiore a 15 kW).

In pratica, la maggior parte dei piccoli impianti fotovoltaici è esonerata dall’accatastamento, in quanto vengono considerati beni mobili che non incrementano il valore catastale in maniera significativa e hanno una potenza nominale ridotta.

L’obbligo di accatastamento, infatti, scatta soltanto quando non sono rispettati entrambi i requisiti: potenza nominale superiore a 3 kW o al numero delle unità immobiliari servite dall’impianto e incremento del valore catastale di almeno il 15%.

Ad esempio, un impianto fotovoltaico da 4,5 kW non comporta da solo l’obbligatorietà dell’accatastamento, ma è necessario che generi anche un aumento del valore catastale di oltre il 15%. Se un immobile ha una rendita catastale di 1.000 euro, quindi, l’impianto deve produrre una variazione superiore a 150 euro per far scattare l’obbligo, a prescindere dalla sua potenza.

In caso di impianti fotovoltaici installati al suolo, invece, sono esonerati dall’obbligo di accatastamento le strutture con un volume inferiore a 150 metri cubi, considerando l’area dedicata all’impianto e l’altezza relativa all’asse mediano orizzontale dei pannelli solari fotovoltaici.

Come calcolare la rendita catastale di un impianto fotovoltaico

Per capire se bisogna o meno accatastare un impianto fotovoltaico è necessario rivolgersi a tecnici qualificati, in questo modo sarà possibile determinare la variazione di rendita catastale e verificare se l’aumento è tale da richiedere la dichiarazione in catasto. Il calcolo della rendita catastale dell’impianto fotovoltaico effettuato da professionisti del settore tiene conto di alcuni aspetti, tra cui il costo dell’impianto e una serie di parametri tecnici.

Se il prezzo dell’impianto fotovoltaico non è conosciuto, esistono dei valori forfettari che si possono utilizzare per stimare l’incremento del valore catastale dell’impianto, aggiornati ogni anno. In genere, quando ci si affida a un’azienda specializzata è possibile delegare tutti gli adempimenti burocratici, compresa la verifica dell’obbligo di accatastamento dell’impianto.

A ogni modo, ecco due formule che si possono usare per controllare l’incremento anche da soli:

  • rendita catastale di un impianto fotovoltaico = costo dell’impianto x 0,75 x 0,5 x 2%;
  • rendita catastale di un impianto fotovoltaico = 1.200 euro/kWp (valore forfettario quando non è noto il costo dell’impianto) x potenza dell’impianto x 2%.

A seconda se sia noto o meno il costo dell’impianto fotovoltaico basta usare una di queste due formule, verificando che il risultato non superi il 15% del valore catastale dell’immobile altrimenti bisognerà aggiornare i dati catastali.

Come funziona l’accatastamento degli impianti fotovoltaici

Qualora fosse necessario l’accatastamento dell’impianto fotovoltaico, ad esempio perché di potenza nominale superiore a 3 kW e in grado di generare un aumento della rendita catastale di oltre il 15%, bisogna effettuare la dichiarazione al catasto per l’aggiornamento del profilo catastale e fiscale dell’unità immobiliare.

La pratica di accatastamento di un impianto fotovoltaico consiste in una comunicazione all’Agenzia delle Entrate, alla quale dal 1° dicembre 2012 è stata accorpata l’Agenzia del Territorio che si occupava in passato del catasto. Oltre all’aggiornamento della rendita catastale dell’immobile, la pratica di variazione catastale relativa all’installazione dei pannelli fotovoltaici comporta anche la modifica della planimetria catastale.

La comunicazione deve avvenire entro 30 giorni dal termine dei lavori, con l’invio della dichiarazione esclusivamente online attraverso il portale web dell’Agenzia delle Entrate. La richiesta per la presentazione della variazione catastale viene gestita mediante il DOCFA (Documenti Catasto Fabbricati), un software utilizzato da tecnici e professionisti per le pratiche catastali.

Una volta conclusa la procedura l’ufficio preposto provvede all’invio della nuova planimetria aggiornata dell’unità immobiliare. Il costo dell’accatastamento è di circa 50 euro, a cui bisogna aggiungere il compenso del tecnico abilitato per la gestione della pratica. In caso di mancata comunicazione entro 90 giorni, si rischia una sanzione a partire da 103,20 euro che può arrivare a 172 euro per i ritardi superiori a 2 anni.

I vantaggi di un impianto fotovoltaico “chiavi in mano”

Per semplificare l’installazione di un impianto fotovoltaico basta rivolgersi a professionisti specializzati. In questo modo sarà l’azienda a occuparsi di tutti gli adempimenti, offrendo un supporto completo per la richiesta di eventuali permessi e tutte le pratiche burocratiche.

Con NWG Italia puoi acquistare un impianto fotovoltaico di nuova generazione, realizzato con le migliori tecnologie disponibili sul mercato. Si può anche richiedere la procedura di accatastamento come servizio aggiuntivo, rivolgendosi allo studio tecnico che segue la pratica a fronte di un costo addizionale.

In questo modo puoi investire nella tecnologia fotovoltaica in modo più sereno e consapevole, per evitare di commettere errori ed essere certo di prendere le decisioni giuste per il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale.